Il 22 ottobre 2011 François Hollande afferma, durante il discorso di investitura come candidato socialista alla Presidenza della Repubblica francese, che “la Francia ripudierà senza rimpianti i miasmi della cosiddetta Françafrique”.
Il 26 gennaio 2012 François Hollande afferma nuovamente, nel proprio programma elettorale “Il cambiamento è adesso – I miei 60 impegni per la Francia”, che “romperà con la 'Françafrique', proponendo una relazione basata sull'eguaglianza, la fiducia e la solidarietà”.
Il 15 maggio 2012, mentre François Hollande diventa il nuovo Presidente della Repubblica francese, l'associazione Survie chiede al nuovo governo di prendere, appena entrato in carica, i cinque impegni seguenti, che saranno un primo passo verso una politica francese in Africa al servizio dei popoli:
- la fine del "dominio riservato" del Presidente della Repubblica in materia di politica estera;
- la fine del sostegno politico e diplomatico ai dittatori - rifiutando ovviamente di riceverli all'Eliseo, di render loro visita e di riconoscere la loro "vittoria" in occasione dei simulacri delle elezioni;
- la chiusura delle basi militari e la fine delle operazioni esterne in Africa che non siano poste sotto mandato, comando ed uniforme dell'ONU;
- il lancio di un processo di trasferimento di sovranità monetaria agli Stati della zona CFA, di ritiro della Francia delle istituzioni del Franco CFA e di restituzione delle riserve di cambio;
- la cancellazione del segreto militare sugli archivi riguardanti i crimini francafricani, per aiutare finalmente la giustizia a fare il suo lavoro, particolarmente sulle domande riguardo l'implicazione della Francia nel genocidio dei Tutsi in Ruanda.
Colonialism Reparation appoggia la richiesta dell'associazione Survie che il nuovo presidente francese François Hollande tenga fede alla sua promessa elettorale di "rompere con la Françafrique" e che i cinque impegni precedenti divengano parte del programma del nuovo governo.