Il 14 agosto 2004 a Okakarara in Namibia, alla cerimonia di commemorazione del centenario della resistenza degli Herero al proprio genocidio da parte delle truppe coloniali tedesche, il Ministro federale tedesco per la cooperazione economica e lo sviluppo Heidemarie Wieczorek-Zeul ha affermato che: [...] "Un secolo fa, gli oppressori - accecati dal fervore colonialista - divennero agenti di violenza, discriminazione, razzismo e annientamento nel nome della Germania. Le atrocità commesse a quell'epoca sarebbero chiamate oggi genocidio - ed oggi un generale Von Trotha sarebbe perseguito e condannato. Noi tedeschi accettiamo la responsabilità storica e morale e la colpevolezza dei tedeschi dell'epoca. E così, con le parole della preghiera del Dio che condividiamo, vi chiedo di perdonare i nostri peccati" [...]. Nonostante l'ammissione del genocidio Herero, sono quindi mancate scuse ufficiali.
A fine maggio 2005 il Ministro federale tedesco per la cooperazione economica e lo sviluppo Heidemarie Wieczorek-Zeul si dice disponibile a finanziare una "iniziativa per la riconciliazione" per un importo di venti milioni di euro in dieci anni, sostenendo che "Il processo di riconciliazione ora ha bisogno di più azione per rendere la riconciliazione più tangibile".
A fine novembre 2005 la delegazione ministeriale che accompagna il Presidente namibiano Hifikepunye Pohamba in visita a Berlino rifiuta di firmare in quell'occasione l'accordo di risarcimento coloniale, sostenendo la necessità di consultare gli altri membri del governo prima della firma.
A inizio dicembre 2005 l'ambasciatore tedesco in Namibia Wolfgang Massing annuncia che l'incontro tra i due governi, previsto per la settimana successiva, è posticipato sostenendo che il governo namibiano ha bisogno di tempo per considerare le nuove proposte emerse in occasione della recente visita del Presidente namibiano Hifikepunye Pohamba a Berlino.
Il 19 settembre 2006 il deputato Kuaima Riruako, Capo supremo degli Herero, presenta una mozione che viene approvata all'unanimità dal Parlamento namibiano il 26 ottobre 2006 con cui si riconosce [...] "che ciò che accadde alla nostra gente durante gli anni 1904-1908 come risultato dell'ordine di sterminio del generale Von Trotha era un atto brutale di genocidio ratificato dal governo tedesco dell'epoca, che la nostra gente ha titolo per esigere il pagamento di risarcimenti dal governo tedesco, che il governo namibiano dovrebbe essere parte interessata in qualsiasi discussione con il governo tedesco sulla questione dei risarcimenti e che dei colloqui dovrebbero cominciare tra i governi tedesco e namibiano ed i rappresentanti delle parti coinvolte, per tentare e risolvere amichevolmente la questione e così rafforzare e solidificare le eccellenti relazioni esistenti tra i due paesi [...].
Il 9 marzo 2007 i deputati del gruppo Die Linke presentano una mozione che viene respinta dal Parlamento tedesco il 26 giugno 2008 con cui chiedevano al Governo tedesco di accettare la sua responsabilità storica e di riconoscere il diritto degli Herero e dei Nama ai risarcimenti dovuti per il genocidio commesso dalle truppe coloniali tedesche. Chiedevano inoltre che il Governo entrasse senza preconcetti in un dialogo aperto su riconciliazione e risarcimento con le comunità coinvolte.
Il 23 giugno 2008 i deputati del gruppo Bundnis 90 - Die Grunen presentano una mozione che viene approvata dal Parlamento tedesco il 26 giugno 2008 con cui il Parlamento tedesco si impegna a dialogare con il Parlamento namibiano verso una maggior riconciliazione.
Il 21 ottobre 2008 il Governo namibiano ha richiesto al Governo tedesco di restituire gli scheletri degli Herero e dei Nama conservati nelle università tedesche facendosi carico dei costi per il rimpatrio, in modo da poter dar loro degna sepoltura.
Il 30 settembre 2011 alla clinica universitaria della Carità di Berlino si svolge la cerimonia di riconsegna dei resti di nove Herero e undici Nama alla presenza di una numerosa delegazione namibiana e del viceministro tedesco degli Esteri Cornelia Pieper che non ha espresso scuse ufficiali, nonostante abbia detto che “la Germania riconosce e accetta la pesante responsabilità morale e storica verso la Namibia”, e si è allontanata dalla cerimonia poco prima che il ministro namibiano della cultura Kazenambo Kazenambo e i rappresentanti degli Herero e dei Nama prendessero la parola. Alla fine della cerimonia Judith Strohm di AfricAvenir International ha fatto quello che Herero e Nama volevano facesse il governo tedesco, presentando le scuse per il genocidio a nome della società civile. Il 5 ottobre 2011, alla presenza del Presidente namibiano Hifikepunye Pohamba e di migliaia di persone, i resti sono stati accolti in Namibia con una cerimonia all'Heroes' Acre presso Windhoek.
Il 29 febbraio 2012 i deputati del gruppo Die Linke presentano una mozione che viene respinta dal Parlamento tedesco il 22 marzo 2012 con cui chiedevano di riconoscere come genocidio il massacro degli Herero, dei Nama, dei Damara e dei San commesso dalla truppe coloniali tedesche tra il 1904 e il 1908, di scusarsi con i loro discendenti e di riconoscere i risarcimenti dovuti per una completa riconciliazione. Il 07 marzo 2012 una coalizione di ONG lancia l'appello Nessuna amnistia per il genocidio a supporto della mozione. Il 20 marzo 2012 anche i deputati dei gruppi SPD e Bundnis 90 - Die Grunen presentano una mozione che viene respinta dal Parlamento tedesco sempre il 22 marzo 2012 con cui chiedevano di riconoscere come genocidio il massacro degli Herero, dei Nama, dei Damara e dei San commesso dalla truppe coloniali tedesche tra il 1904 e il 1908, di scusarsi con i loro discendenti e di creare un fondo di supporto per i discendenti. Il 29 marzo 2012 il Consiglio Ovaherero-Ovambanderu per il Dialogo sul genocidio del 1904 condanna il voto contrario della coalizione di maggioranza alle mozioni presentate, ringraziando quanti hanno invece lavorato a favore.
Il 1 luglio 2015 i deputati del gruppo Die Linke presentano la mozione Riconciliazione con la Namibia: riconoscere il Genocidio! che purtroppo viene respinta dal Parlamento tedesco il 17 marzo 2016 (Tagesordnungspunkt 12).
Il 25 maggio 2016 la delegazione del Parlamento tedesco in visita in Namibia ha incontrato i rappresentanti delle popolazioni Herero e Nama, discendenti delle vittime del genocidio commesso dalle truppe coloniali tedesche tra il 1904 e il 1908 durante il quale furono sterminate circa settantacinquemila persone. Durante l'incontro i rappresentanti delle popolazioni Herero e Nama hanno ricordato che riguardo alle trattative in corso su genocidio, scuse e risarcimenti non può esserci “una soluzione definitiva negoziata su di noi senza di noi”.
Dal 14 al 16 ottobre 2016 si è tenuto a Berlino, capitale della Germania, il congresso Giustizia riparatrice dopo il genocidio con la partecipazione di una cinquantina di delegati Ovaherero e Nama. Il congresso sì è concluso con l'approvazione della Risoluzione di Berlino 2016, che dichiara il dibattito critico sui genocidi un compito globale e un tema per la società nel suo insieme, oltre alle richieste di un riconoscimento ufficiale dei genocidi, scuse sincere dal Parlamento e dal Governo tedeschi e trattative sulle riparazioni con i rappresentanti degli Ovaherero e dei Nama della Namibia e della diaspora.
Il 5 gennaio 2017 il Capo supremo degli Ovaherero Vekuii Rukoro e il Presidente dell'associazione delle autorità tradizionali dei Nama David Frederick, dopo aver ripetutamente richiesto al Governo tedesco di includerli nelle trattative in corso senza successo, hanno avviato un'azione legale collettiva presso il Tribunale federale di New York per ottenere riparazioni collettive e il diritto a essere presenti alle trattative in corso tra Governo tedesco e namibiano. La notizia ha avuto grande diffusione, oltre che in Germania e Namibia, anche a livello internazionale (Al Jazeera, BBC, Daily Sabah, Deutsche Welle, Il Post, Jeune Afrique, Le Monde, Reuters, Russia Today, Sky, Sputnik, The Guardian, ecc.).
Il 27 febbraio 2017 il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite di Esperti delle persone di discendenza africana ha concluso una visita di sette giorni in Germania per valutare la situazione degli afroamericani e delle persone di discendenza africana invitando, tra le raccomandazioni per combattere tutte le forme di razzismo, discriminazione razziale, afrofobia, xenofobia e intolleranze collegate, "[...] la Germania a ricordare la propria parte nella storia del colonialismo, dello schiavismo e del genocidio e a utilizzare un approccio di giustizia riparatrice per andare oltre. I popoli Herero e Nama devono essere inclusi nelle trattative attualmente in corso tra Governo tedesco e namibiano [...]".
Il 21 marzo 2017 i media namibiani hanno annunciato che il Governo namibiano sta considerando un'azione legale contro la Germania alla Corte Penale Internazionale, con l'assistenza di un gruppo di avvocati namibiani e britannici e la richiesta di 30 miliardi di dollari di riparazioni per il genocidio Herero e Nama. Lo stesso giorno, anniversario dell'indipendenza, il Presidente namibiano Hage Geingob ha affermato di voler accelerare il ritmo della riforma della terra espropriando le terre ancora di proprietà dei bianchi.
Il 25 marzo 2017 Herero e Nama hanno organizzato a Swakopmund in Namibia la decima marcia annuale per le riparazioni del genocidio con la partecipazione di migliaia di persone.
Il 24 aprile 2017 la Chiesa evangelica in Germania ha chiesto il perdono dei discendenti delle vittime del genocidio nell'allora Africa Tedesca del Sud-Ovest. La presa di posizione è il risultato di un lungo processo, iniziato nel 2004 e che prevede l'identificazione e la creazione di luoghi di commemorazione, la restituzione dei resti delle vittime e lo sviluppo di una cultura della memoria.
Il 4 giugno 2020 il Presidente della Namibia Hage Geinbob a pagina 13 del suo Discorso sullo stato della nazione annuncia che dopo cinque anni di negoziati [...] la Germania è d'accordo che gli eventi del 1904 -1908 possano essere chiamati genocidio ed è pronta a presentare delle scuse, al più alto livello del Governo tedesco. Ciò che resta in sospeso è il Quantum [...].
Il 16 maggio 2021 il Capo supremo delle Autorità Tradizionali Ovaherero (OTA) Vekuii Rukoro e il Rappresentante dell'Associazione dei Leader Tradizionali Nama (NTLA) Gaob Johannes Isaack respingono il cosiddetto “Accordo di riconciliazione” che non rispetta i pilastri negoziali fissati dal Governo namibiano stesso dato che non prevede il pagamento di riparazioni ed è stato negoziato senza la partecipazione dei rappresentati legittimi della maggioranza delle comunità vittime.
Il 28 maggio 2021 il Ministro federale degli affari esteri della Germania Heiko Maas a proposito della conclusione dei negoziati con la Namibia dichiara che [...] chiameremo ora ufficialmente questi eventi per cosa essi sono dalla prospettiva attuale: genocidio [...], come gesto di riconoscimento delle incommensurabili sofferenze inflitte alle vittime, vogliamo sostenere la Namibia e i discendenti delle vittime con un consistente programma per un importo di 1,1 miliardi di Euro per la ricostruzione e lo sviluppo. [...] Da ciò non possono derivare richieste legali di risarcimento [...].
Il 4 giugno 2021 il Vicepresidente della Namibia Nangolo Mbumba a proposito dei negoziati su genocidio, scuse e riparazioni, dopo aver confermato che il mandato a negoziare deriva dalla mozione approvata all'unanimità dal Parlamento namibiano il 26 ottobre 2006, cerca di sostenere che i programmi di riconciliazione e ricostruzione sono riparazioni e che le comunità coinvolte sono state consultate.
Per approfondimenti:
Gli Herero e i Nama fanno causa alla Germania per genocidio
Il primo genocidio del Novecento
Genocidio in Namibia: perché l'offerta di riparazione della Germania non è sufficiente