L'Unione Africana, nata nel 2002 come evoluzione dell'Organizzazione dell'Unità Africana attiva dal 1963, affronta per la prima volta la questione del risarcimento con la risoluzione 1339 approvata dal Consiglio dei ministri del 27 maggio - 1 giugno 1991 in cui decide di formare un Gruppo di Eminenti Personalità africane e di origine africana nei relativi campi per evidenziare l'ampiezza dello sfruttamento dell'Africa, la responsabilità degli esecutori e le strategie per ottenere risarcimento.
L'anno successivo con la risoluzione 1373 approvata dal Consiglio dei ministri del 24 - 28 febbraio 1992 dà mandato al Segretario generale di formare le strutture di supporto al Gruppo di Eminenti Personalità, ringraziando il Capo nigeriano MKO Abiola per il suo impegno e le sue azioni in favore dei risarcimenti, mentre con la risoluzione 1391 approvata dal Consiglio dei ministri del 22 - 28 giugno 1992 esorta il Gruppo di Eminenti Personalità e gli Stati membri a offrire tutta la loro assistenza alle misure intraprese dall'Organizzazione dell'Unità Africana per il risarcimento dei torti fatti all'Africa con lo sfruttamento e la tratta degli schiavi.
La prima Conferenza panafricana sui risarcimenti per la schiavizzazione, la colonizzazione e la neocolonizzazione africana, presieduta da MKO Abiola, si è svolta ad Abuja (Nigeria) dal 27 al 29 aprile 1993, sponsorizzata dal Gruppo di Eminenti Personalità e dalla Commissione per i risarcimenti dell'Organizzazione dell'Unità Africana. Il Proclama di Abuja [...] fa appello alla comunità internazionale per riconoscere che esiste un debito morale unico e senza precedenti dovuto ai popoli Africani che non è ancora stato pagato; il debito dell'indennizzo agli Africani come le persone più umiliate e sfruttate degli ultimi quattro secoli della storia moderna [...] Incita inoltre l'Organizzazione dell'Unità Africana a chiedere il pieno pagamento dei rimborsi tramite il trasferimento di capitali e l'annullamento dei debiti [...] Convinto che la richiesta di risarcimenti è ben supportata dalla legislazione internazionale esorta l'Organizzazione dell'Unità Africana a formare uno staff legale sul problema dei risarcimenti [...] Rende noto a tutti gli stati d'Europa e d'America che hanno partecipato alla schiavizzazione e alla colonizzazione dei popoli Africani e che possono ancora essere coinvolti nel razzismo e nel neocolonialismo di desistere da ogni ulteriore danneggiamento e di costruire ponti di conciliazione, cooperazione e risarcimento [...]
Con la prigionia e la misteriosa morte di MKO Abiola la questione del risarcimento ha una battuta d'arresto, ma fortunatamente nel frattempo alcune organizzazioni promosse da persone di origine africana sviluppano campagne di pressione a livello internazionale.
Nato nel 1993 l'Africa Reparations Movement (UK) ha organizzato eventi di sensibilizzazione e di richiesta di restituzione di manufatti africani depredati durante il periodo coloniale. Ha cessato le proprie attività nel 2000 a seguito della morte del presidente, il deputato Bernie Grant.
Nato verso la metà degli anni novanta del secolo scorso il Movimiento panaficanista (ES) ha organizzato finora congressi, campagne di denuncia e marce di protesta.
Nata nel 2000 African Reparations (UK) ha formalmente richiesto scuse e risarcimenti al Regno Unito.
Nato nel 2004 il Mouvement International pour les Réparations (FR) ha organizzato finora eventi di sensibilizzazione, marce di protesta e ha citato in giudizio lo Stato francese chiedendo risarcimenti per i discendenti degli schiavi di origine africana della Martinica.
A partire dal 2004 le richieste di risarcimento ricompaiono nei documenti ufficali dell'Unione Africana.
Nel Piano d'azione 2004 - 2007 della Commissione, approvato dall'Assemblea durante il 3° Summit del 6 - 8 luglio 2004, uno degli eventi previsti per il 2005 è il dibattito sullo schiavismo in tutti i Parlamenti Africani, con l'obiettivo di dichiararlo crimine contro l'umanità e discutere la natura dei risarcimenti.
Nel Discorso d'apertura del 6° Summit del 16 - 24 gennaio 2006 tenuto dal Presidente della Commissione Alpha Oumar Konarè si ricorda che il dovere di mantenere viva la memoria è una lotta africana collettiva, che ci costringe a chiedere risarcimenti, o in altre parole, il riconoscimento dei crimini commessi.
Il 27 giugno 2009 è la volta del Presidente russo Dimitri Medvedev che a Luanda, in occasione di un visita in Angola, afferma che gli Stati che in passato hanno avuto colonie in Africa dovrebbero pensare di ripagare i loro debiti al continente Africano.
Il 23 settembre 2009 è la volta del Presidente di turno dell'Unione Africana Muammar Al-Qadhafi che a New York, in occasione della 64° Sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dichiara che l'Africa merita un indennizzo, che ammonta a 77.700 miliardi di dollari per le risorse e la ricchezza rubati nel passato. Dichiara anche che la colonizzazione dovrebbe essere criminalizzata e le persone indennizzate per la sofferenza patita durante il regno delle potenze coloniali.
Alla fine del 2009 un coordinamento di associazioni tedesche ha organizzato, in occasione del 125° anniversario della Conferenza di Berlino sulla spartizione dell'Africa tra le potenze coloniali, una lunga serie di eventi di sensibilizzazione chiedendo un cambiamento radicale dell'approccio tedesco al proprio passato coloniale con recupero della memoria storica, riflessioni e risarcimenti e chiudendo le manifestazioni il 25 - 26 febbraio 2010 con l'organizzazione di un Tribunale che ha riconosciuto la legittimità delle richieste.
Per approfondimenti:
Risarcimenti, restituzioni, riconciliazioni