Il 29 gennaio 2021 il Ministro dell'educazione, della cultura e della scienza dei Paesi Bassi Ingrid van Engelshoven annuncia che il Governo vuole rimediare a un'ingiustizia restituendo i beni culturali rubati durante il periodo coloniale ai paesi di origine, a seguito della pubblicazione da parte del Consiglio per la cultura del rapporto Collezione coloniale e riconoscimento dell'ingiustizia.

Il 29 aprile 2021 il Ministro di stato della cultura e dei media della Germania Monika Grütters annuncia la disponibilità, in linea di principio, a fare restituzioni sostanziali dei “Bronzi del Benin”, con la pubblicazione entro la fine del 2021 dell'elenco dei Bronzi conservati nei musei tedeschi con specifiche indicazioni sulla loro provenienza e nel 2022 l'inclusione in un elenco dei Bronzi sparsi per il mondo e le prime restituzioni alla Nigeria che saranno esposte nel nuovo museo EMOWAA (Edo Museum of West Africa Art).

Il 6 luglio 2021 il Segretario di Stato per il rilancio e gli investimenti strategici, incaricato della politica scientifica del Belgio Thomas Dermine annuncia la disponibilità alla restituzione degli oggetti acquisiti in maniera illegittima durante l'epoca coloniale di comune accordo con la Repubblica Democratica del Congo, con l'approvazione di una legge quadro che consenta le restituzioni definitive. Il 19 novembre 2021 il Presidente della Repubblica Democratica del Congo Félix Tshisekedi annuncia la creazione di una Commissione nazionale di politica comune sul rimpatrio del patrimonio culturale congolese.

Dal 30 novembre al 2 dicembre 2021 la Commissione dell'Unione Africana ha organizzato il laboratorio continentale di esperti sulla “Restituzione dei beni e del patrimonio culturale” presso il Museo delle civiltà nere a Dakar in Senegal elaborando una posizione africana comune che sarà distribuita agli Stati membri.

Con quanto sta accadendo persino la Francia, che finora nonostante le promesse ha restituito solo qualcuno delle decine di migliaia di tesori saccheggiati, potrebbe essere costretta all'approvazione di una legge quadro che consenta le restituzioni definitive, mentre il Regno Unito resiste ad oltranza, nonostante le enormi responsabilità, negando le evidenze e restando sordo alle richieste.

Colonialism Reparation chiede il rimpatrio dei resti e la restituzione definitiva di tutti i tesori saccheggiati dagli ex colonizzatori (Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Italia, ecc.) come primo passo nella direzione della Riparazione dei danni del colonialismo, smettendo di ostacolare un passaggio inevitabile dell'evoluzione umana.