Il 7 aprile 2003, in occasione del bicentenario della morte di Toussaint Louverture, il Presidente haitiano Jean-Bertrand Aristide annuncia che richiederà alla Francia la restituzione dell'"indennità d'indipendenza" con i relativi interessi.
Nel 1825, dopo quasi due secoli di occupazione coloniale, Carlo X, re di Francia, costringe con l'invio di una flotta composta da dodici navi da guerra Jean Pierre Boyer, presidente di Haiti, ad accettare la famosa ordinanza con cui, in cambio del riconoscimento francese dell'indipendenza haitiana, viene stabilito il pagamento di 150 milioni di franchi d’oro (poi ridotti a 90 milioni nel 1838). Haiti riesce a estinguere l'enorme debito solo nel 1947.
Nonostante la pandemia di COVID-19 il 26 settembre 2020 durante il Dibattito generale della 74ma sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il Primo ministro di Saint Vincent e Grenadine Ralph Gonsalves ha affermato che […] la campagna internazionale per una giustizia riparatrice, ampiamente promossa dai governi della nostra CARICOM e dagli attivisti sociali delle metropoli industrializzate, deve far parte di ogni serio sforzo per raggiungere l'agenda dello sviluppo sostenibile […].
Il 3 novembre 2020 durante il dibattito “Costruzione e mantenimento della pace” organizzato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il Presidente della "Commissione CARICOM per le riparazioni" Hilary Beckles […] ha invitato il Consiglio a riconoscere il movimento globale per le riparazioni, aggiungendo che mentre la maggior parte dei crimini contro l'umanità sono stati commessi in passato, il secolo attuale sarà un secolo di pace e giustizia […].
"Noi ci diciamo: 'E' una giusta riparazione che ci verrà fatta'. Perciò non accetteremo che l'aiuto ai paesi sottosviluppati sia un programma da 'suore di carità'. Quest'aiuto dev'essere la consacrazione di una duplice presa di coscienza, presa di coscienza da parte dei colonizzati che ciò è loro dovuto e da parte delle potenze capitaliste che effettivamente esse devono pagare.