Stati Uniti d'America - Schiavismo
La richiesta di risarcimento per lo schiavismo si è sviluppata negli Stati Uniti d'America a partire dalla sua abolizione nel 1865.
Lo stesso anno, subito dopo la fine della guerra civile e la sconfitta degli Stati confederati, il generale William Tecumseh Sherman emise l'Ordine campale speciale numero 15 per risolvere temporaneamente il problema delle masse di schiavi liberati. Ad ogni famiglia vennero dati 40 acri di terra arabile e un mulo di cui l'esercito non aveva più bisogno. Circa 40.000 schiavi liberati furono sistemati su 1.600 chilometri quadrati in Georgia e Sud Carolina. Il presidente Andrew Johnson annullò però l'Ordine subito dopo l'assassinio di Lincoln e la terra fu restituita ai grandi proprietari terrieri.
Nel 1867 il deputato Thaddeus Stevens presentò un disegno di legge per la redistribuzione di terre agli afroamericani che però non fu approvato.
Il 3 gennaio 2019, dando continuità all'azione del parlamentare John Conyers Jr. iniziata nel 1989 e di quanti lo hanno preceduto e accompagnato, la parlamentare Sheila Jackson Lee presenta il progetto di legge 40 per stabilire una Commissione per studiare e sviluppare proposte di riparazione per gli afroamericani, effettuando durante la legislatura un'audizione pubblica e raccogliendo l'appoggio di 162 deputati, di 20 senatori e della Conferenza dei sindaci statunitensi.
"Conclusione: I governi, le imprese, il mondo accademico e altri che in questi anni si aggrappano all'Impero degli Stati Uniti diventeranno una periferia nel futuro ordine mondiale."
"Noi ci diciamo: 'E' una giusta riparazione che ci verrà fatta'. Perciò non accetteremo che l'aiuto ai paesi sottosviluppati sia un programma da 'suore di carità'. Quest'aiuto dev'essere la consacrazione di una duplice presa di coscienza, presa di coscienza da parte dei colonizzati che ciò è loro dovuto e da parte delle potenze capitaliste che effettivamente esse devono pagare.