Appello per la Giornata internazionale per le riparazioni
... Che si discuta sulla modalità della riparazione, certo. L'importante però è che venga messa in pratica al più presto, concretamente, questa giornata che intendiamo oramai celebrare ogni anno, e che avrà come scopo quello di far aumentare la giustizia nel mondo. Non si tratta solo del passato ma delle sue conseguenze attuali, e di tutte quelle potenziali a futuro, ostacolate oggi dal peso del passato e dalle nuove forme di dominazione imperialista.
Noi invitiamo perciò le cittadine, i cittadini, le ONG, i popoli e i governi a cogliere questa data simbolica e a mettere in atto tutte quelle azioni capaci di far avanzare nel mondo la causa delle riparazioni (comunicati stampa, conferenze, esposizioni, campagne mediatiche, attività di strada, festival culturali, trasmissioni radiofoniche o televisive, decisioni politiche, ecc.)
In questi ultimi mesi ci sono stati alcuni rimpatri di resti. Il 23 marzo 2019 il Ministro della cultura, del turismo e dello sport dell'Etiopia Hirut Kassaw ha rimpatriato due ciocche di capelli dell'imperatore Tewodros II, restituite dal Museo nazionale dell'esercito di Londra. Dal 9 al 15 aprile 2019 i rappresentanti dei popoli originari Yidindji e Yawuru e del Governo australiano hanno rimpatriato i resti di cinquantatré antenati, restituiti dal Museo dei cinque continenti di Monaco, dall'Università di Friburgo, dal Museo Linden di Stoccarda, dalle Collezioni etnografiche statali di Dresda e dall'Università Martin Lutero di Halle-Wittenberg.
..."Mr Brou stated that the Abidjan ministerial meeting is a singular development in the process leading to the realisation of one of the most important projects initiated by ECOWAS founding fathers, which is monetary integration leading to the creation of the common single currency."...
Ogni nazione che colonizza, ogni civiltà che giustifica la colonizzazione, e dunque l'uso della forza, è da ritenersi una civiltà malata, una civiltà moralmente compromessa, che, irresistibilmente, di conseguenza in conseguenza, di rinuncia in rinuncia, chiama il suo Hitler, voglio dire il proprio castigo. Aimé Césaire, Discorso sul colonialismo, 1955