Colonialism Reparation chiede che le richieste di giustizia e risarcimenti che le vittime dell'epidemia di colera ad Haiti hanno presentato all'ONU divengano parte del programma annuale di governo.

Il 3 novembre 2011 più di 5.000 haitiani, vittime, parenti e/o aventi diritto di vittime del colera, hanno denunciato l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e la Missione delle Nazioni Unite per la Stabilizzazione ad Haiti (MINUSTAH) per i danni e i pregiudizi causati dall'introduzione dell'epidemia di colera ad Haiti nell'ottobre 2010. Da allora l'epidemia di colera, tuttora in corso, ha ucciso più di 6.600 haitiani e ne ha contagiati 475.000.

Le prime richieste in questo senso, dopo la pubblicazione agli inizi di maggio 2011 del Rapporto finale della giuria indipendente di esperti sullo scoppio del colera a Haiti commissionato dall'ONU, sono state fatte a fine giugno dalle organizzazioni haitiane Plateforme Haïtienne de Plaidoyer pour un Développement Alternatif (PAPDA) e Solidarité des Femmes Haitiennes (SOFA), che hanno chiesto oltre ai risarcimenti la trasformazione delle componenti militari e di polizia della MINUSTAH in agenti di sviluppo locale per la costruzione di infrastrutture sanitarie e di depurazione dell'acqua nel paese.

A metà ottobre, in occasione dell'ennesimo rinnovo del mandato annuale della MINUSTAH da parte del Consiglio di sicurezza dell'ONU, si sono svolte manifestazioni in varie città di Haiti per chiedere il ritiro della MINUSTAH, presente ad Haiti già dal 2004 (e non dal terremoto del 2010) e vissuta ormai dalla popolazione, oltre che come forza d'occupazione e causa di omicidi e stupri, persino come portatrice dell'epidemia.

A inizio novembre, con l'appoggio dell'Institute for Justice and Democracy in Haiti (IJDH) e del Bureau des Avo­cats Inter­na­tionaux (BAI), più di 5.000 vittime hanno denunciato l'ONU e la MINUSTAH chiedendo risarcimenti individuali, scuse pubbliche, trattamento sanitario delle vittime attuali e future e costruzione di infrastrutture sanitarie e di depurazione dell'acqua.

Colonialism Reparation chiede che queste richieste divengano parte del programma annuale che il governo haitiano sta definendo in queste settimane e che il Primo ministro Garry Conille si è impegnato a presentare al paese entro la fine del mese di novembre.