Il 6 luglio 2013 il trentaquattresimo vertice dei Capi di Governo della CARICOM ha deciso di promuovere azioni di verifica sulle riparazioni per il genocidio dei nativi e lo schiavismo con la creazione di "Commissioni nazionali sulle riparazioni" in ogni Stato membro e di una "Commissione regionale sulle riparazioni" formata dai presidenti delle Commissioni nazionali.

Dal 15 al 17 settembre 2013 si è tenuta a Kingstown, capitale di Saint Vincent e Grenadine, la prima Conferenza regionale sulle riparazioni con la partecipazione dei rappresentanti di dodici nazioni caraibiche e la presenza di osservatori britannici, francesi, olandesi, statunitensi e canadesi. Durante la conferenza sono stati delineati gli obiettivi della "Commissione regionale sulle riparazioni", sono state proposte le relative cariche che andranno ratificate dai Capi di Governo della CARICOM, è stata decisa la creazione di un sito web della Commissione regionale ed è stata sollecitata la formazione delle Commissioni nazionali non ancora costituite.

Dal 24 settembre al 1 ottobre 2013 si è svolto a New York il Dibattito generale della 68ma sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite durante il quale i delegati di Antigua e Barbuda, Belize, Giamaica, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine e Trinidad e Tobago hanno chiesto riparazioni per il genocidio dei nativi e lo schiavismo. Anche alla conferenza stampa conclusiva del Presidente dell'Assemblea generale la richiesta di riparazioni della CARICOM è stata evocata.

Colonialism Reparation appoggia la richiesta di riparazioni per il genocidio dei nativi e lo schiavismo presentata all'Assemblea generale delle Nazioni Unite dai membri della Comunità Caraibica (CARICOM) e chiede che gli ex colonizzatori (Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, ecc.) presentino scuse e risarcimenti per il periodo coloniale, contribuendo alla creazione di un clima di amicizia e collaborazione tra i popoli e creando un precedente estremamente positivo a livello di relazioni internazionali, favorendo la supremazia della "forza del diritto" sul "diritto della forza".