Il 5 ottobre 2011, alla presenza del Presidente namibiano Hifikepunye Pohamba e di migliaia di persone, i resti di nove Herero e undici Nama sono stati accolti in Namibia con una cerimonia all'Heroes' Acre presso Windhoek. Sono i primi di circa trecento crani inviati all'inizio del secolo scorso in Germania per cosiddette “ricerche scientifiche” con lo scopo di provare una supposta superiorità razziale e appartengono ad alcune delle vittime del genocidio Herero e Nama commesso dalle truppe coloniali tedesche tra il 1904 e il 1908, durante il quale furono sterminate circa settantacinquemila persone.

Il 30 settembre 2011 alla clinica universitaria della Carità di Berlino si era svolta la cerimonia di riconsegna dei resti alla presenza di una numerosa delegazione namibiana e del viceministro tedesco degli Esteri Cornelia Pieper, che, nonostante abbia detto che “la Germania riconosce e accetta la pesante responsabilità morale e storica verso la Namibia”, non ha espresso scuse ufficiali e si è allontanata dalla cerimonia poco prima che il ministro namibiano della cultura Kazenambo Kazenambo e i rappresentanti degli Herero e dei Nama prendessero la parola. Alla fine della cerimonia Judith Strohm di AfricAvenir International ha fatto quello che Herero e Nama volevano facesse il governo tedesco, presentando le scuse per il genocidio a nome della società civile.

Come richiesto da molti dei presenti sia a Berlino sia a Windhoek, Colonialism Reparation chiede che, oltre a completare il rimpatrio dei resti, la Germania presenti le proprie scuse ufficiali e risarcisca la Namibia, ponendo così fine a più di un secolo di sofferenze.