Il 4 maggio 1969 James Forman, portavoce della Conferenza nazionale per lo sviluppo economico nero (NBEDC), presentò nella chiesa cristiana di Riverside a New York negli Stati Uniti il Manifesto nero, chiedendo alle chiese cristiane bianche e alle sinagoghe ebraiche cinquecento milioni di dollari di risarcimenti per la popolazione afroamericana.
Nei decenni seguenti vi sono state occasionali presentazioni di scuse da parte di alcune istituzioni religiose.
L'8 dicembre 2000 le Suore della carità di Nazareth, le Suore di Loreto ai piedi della Croce e le Religiose domenicane di Santa Caterina da Siena in Kentucky negli Stati Uniti si sono scusate per l'utilizzo di schiavi nel XIX secolo.
Il 9 luglio 2015 Papa Francesco in Bolivia ha chiesto […] umilmente perdono, non solo per le offese della Chiesa stessa, ma per i crimini contro le popolazioni indigene durante la cosiddetta conquista dell’America [...].
Il 24 aprile 2017 la Chiesa evangelica in Germania ha chiesto il perdono dei discendenti delle vittime del genocidio nell'allora Africa Tedesca del Sud-Ovest.
Ma solo ultimamente, a cinquanta anni dalle presentazione del Manifesto nero, le riparazioni da parte delle istituzioni religiose sono diventate più frequenti.
Il 23 settembre 2018 la Società del Sacro Cuore di Gesù a Grand Coteau in Louisiana negli Stati Uniti ha commemorato con i loro discendenti gli schiavi posseduti nel XIX secolo dedicando loro una targa nel museo, lapidi nel cimitero della parrocchia e una borsa di studio per studenti afroamericani.
L'11 aprile 2019 due terzi degli studenti dell'università privata cattolica Georgetown University a Washington negli Stati Uniti hanno votato a favore dell'aumento delle tasse universitarie per la creazione di un fondo di riparazione, per l'utilizzo di schiavi nel XIX secolo, per finanziare borse di studio per studenti afroamericani.
Il 5 settembre 2019 il Seminario teologico episcopale protestante in Virginia (VTS) a Alexandria in Virginia negli Stati Uniti ha annunciato la creazione di un fondo di riparazione, per l'utilizzo di schiavi nel XIX secolo e la segregazione razziale nel XX secolo, di un milione e settecentomila dollari per finanziare borse di studio per studenti afroamericani e supporto al personale universitario e al clero afroamericano.
Il 18 ottobre 2019 il Seminario teologico presbiteriano di Princeton (PTS) a Princeton in New Jersey negli Stati Uniti ha annunciato la creazione di un fondo di riparazione per l'utilizzo di schiavi nel XIX secolo da parte dei fondatori e dei dirigenti, di ventisette milioni e seicentomila dollari per finanziare borse di studio per studenti afroamericani e supporto al personale universitario e ai programmi di studio afroamericani.
Il 29 ottobre 2019 l'università privata cattolica Georgetown University a Washington negli Stati Uniti ha annunciato la creazione di un fondo di riparazione, per l'utilizzo e poi la vendita di 272 schiavi nel 1838, di quattrocentomila dollari per finanziare misure riparatorie da definire entro un anno, duramente criticato dagli studenti per la GU272 appoggiati dall'associazione dei discendenti GU272.
Il 9 novembre 2019 la Diocesi episcopale di New York negli Stati Uniti ha approvato alcune risoluzioni antischiaviste presentate nel 1860 e finora mai approvate e la creazione di un fondo di riparazione, per l'utilizzo di schiavi nel XIX secolo, di un milione e centomila dollari per finanziare misure riparatorie da definire entro un anno.
Il 20 novembre 2019 la Diocesi episcopale di Long Island nello stato di New York negli Stati Uniti ha annunciato la creazione di un fondo di riparazione, per l'utilizzo di schiavi nel XIX secolo, di mezzo milione di dollari per finanziare borse di studio per studenti afroamericani.
Il 13 dicembre 2019 l'Unione per l'ebraismo riformato (URJ) degli Stati Uniti ha approvato la creazione di una commissione federale per lo studio e la messa a punto di misure riparatorie per lo schiavismo e le perduranti ingiustizie razziali sistemiche.
Il 12 febbraio 2020 la Diocesi episcopale del Texas negli Stati Uniti ha annunciato la creazione di un fondo di riparazione, per l'utilizzo di schiavi nel XIX secolo, di tredici milioni di dollari per finanziare progetti di riconciliazione e borse di studio per studenti afroamericani.
Colonialism Reparation appoggia le riparazioni promosse da alcune istituzioni religiose coinvolte nel colonialismo e invita tutte le altre istituzioni religiose a seguire il loro esempio nella messa a punto di riparazioni del colonialismo e dello schiavismo, tenendo presente il loro impatto duraturo nel presente.