Il 26 marzo 2019 il Parlamento europeo ha approvato con 535 voti a favore, 80 contro e 44 astenuti la risoluzione P8_TA(2019)0239 sui “Diritti fondamentali delle persone di origine africana” riconoscendo al punto S che [...] il fenomeno del razzismo e della discriminazione nei confronti delle persone di origine africana è strutturale [...] e al punto B [...] che tale fenomeno è correlato alle strutture storicamente repressive del colonialismo e alla tratta transatlantica degli schiavi [...].

Riguardo alle riparazioni del colonialismo al punto 7 [...] ricorda che alcuni Stati membri hanno preso provvedimenti per porre rimedio in modo significativo ed efficace alle ingiustizie e ai crimini contro l'umanità del passato, tenendo presente il loro impatto duraturo nel presente, di cui sono state vittime le persone di origine africana […], al punto 8 [...] invita le istituzioni dell’UE e il resto degli Stati membri a seguire questo esempio, che può comprendere alcune forme di risarcimento, come la presentazione di scuse pubbliche e la restituzione dei manufatti rubati ai loro paesi di origine […], al punto 9 [...] invita gli Stati membri a declassificare i loro archivi coloniali [...] e al punto 20 [...] incoraggia gli Stati membri a inserire nei loro programmi di studio la storia delle persone di origine africana e a presentare una visione d'insieme del colonialismo e della schiavitù, che ne riconosca gli effetti negativi storici e contemporanei sulle persone di origine africana [...].

Questa risoluzione, che rappresenta un grande passo avanti rispetto alla risoluzione "Conferenza mondiale contro il razzismo di Durban" approvata dal Parlamento europeo il 3 ottobre 2001, è stata, ovviamente, purtroppo ignorata dai media europei tranne poche eccezioni (The Guardian, European Interest, The Voice, The Sofia Globe, Anadolu Agency, EU Reporter, Mail Online, Sputnik, SaphirNews, Público).

Colonialism Reparation si rallegra che il Parlamento europeo abbia approvato a grande maggioranza la risoluzione sui “Diritti fondamentali delle persone di origine africana” riconoscendo l'attuale situazione di razzismo strutturale e chiede che gli Stati membri ex colonizzatori (Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Italia, ecc.) seguano l'invito a presentare scuse e risarcimenti per il periodo coloniale, tenendo presente il suo impatto duraturo nel presente.