Colonialism Reparation appoggia l'indipendenza del Kanaky - Nuova Caledonia e chiede che la Francia presenti scuse e risarcimenti per il periodo coloniale.

A partire dal 1853 il Kanaky - Nuova Caledonia diventa una colonia francese. Durante i primi decenni della colonizzazione l'interesse dei colonizzatori riguarda l'accaparramento delle terre, mentre in un secondo momento diventa la presenza di grandi riserve di nickel (III.B. Mineral resources, Page 10) e in questi ultimi anni avamposto contro la temuta espansione cinese.

A partire dal 1946 il Kanaky - Nuova Caledonia viene inserito dalle Nazioni Unite nella lista dei territori non autogovernati ma ne esce l'anno successivo per la trasformazione da parte francese delle colonie in dipartimenti e territori d'oltre mare (DOM-TOM).

A partire dal 1986 il Kanaky - Nuova Caledonia, grazie alla decolonizzazione ormai generalizzata e al proprio movimento indipendentista, viene reinserito dalle Nazioni Unite nella lista dei territori non autogovernati grazie alla risoluzione 41/41 che […] afferma l'inalienabile diritto del popolo della Nuova Caledonia all'autodeterminazione e all'indipendenza in accordo con la risoluzione 1514 (XV) […].

Il 4 novembre 2018 si è svolto il primo dei tre referendum sull'indipendenza, previsti dall'accordo di Numea del 1998, che ha visto la vittoria degli anti-indipendentisti con solo il 56,40 % dei voti. Malgrado la sconfitta gli indipendentisti escono rafforzati da questo risultato, largamente superiore ai sondaggi e alle votazioni precedenti, in vista dei prossimi referendum e tenendo conto che una parte di loro ha boicottato questo primo referendum.

Colonialism Reparation appoggia l'indipendenza del Kanaky - Nuova Caledonia e chiede che la Francia presenti scuse e risarcimenti per il periodo coloniale, restituendo anche le terre accaparrate e gli enormi profitti derivanti dall'estrazione del nickel.