Già negli anni scorsi vi erano stati dei precedenti, dal movimento Rhodes Must Fall nel 2015 alla rimozione del monumento ad Antonio López y López a Barcellona e alla decolonizzazione di alcune strade a Berlino nel 2018, dall'abbattimento dei monumenti a Pedro de Valdivia a Temuco, a Pedro de Valdivia e García Hurtado de Mendoza a Cañete e a Cristoforo Colombo e Francisco de Aguirre ad Arica nel 2019 all'abbattimento dei monumenti a Victor Schoelcher a Schoelcher e a Fort-de-France il 22 maggio 2020. Ma è solo con l'esplosione delle proteste antirazzismo a seguito della morte di George Floyd che la caduta dei simboli coloniali diventa virale.

Nel Regno unito si comincia il 7 giugno 2020 con l'abbattimento del monumento a Edward Colston a Bristol e si prosegue con il cambiamento di nome a palazzo Colston a Bristol, con la rimozione del monumento a Robert Milligan a Londra, con il cambiamento di nome a palazzo Gladstone a Liverpool, con la rimozione del monumento a Edward Codrington a Brighton e con il cambiamento di nome alla scuola John Cass a Londra.

In Belgio si comincia il 9 giugno 2020 con la rimozione del monumento a Leopoldo II a Anvers e si prosegue con l'abbattimento del monumento a Leopoldo II a Auderghem e con la rimozione del monumento a Leopoldo II a Gand.

Negli Stati Uniti si comincia il 10 giugno 2020 con l'abbattimento del monumento a Cristoforo Colombo a Richmond e si prosegue con la rimozione dei monumenti a Caesar Rodney e Cristoforo Colombo a Wilmington, con l'abbattimento del monumento a John McDonogh a New Orleans, con la rimozione del monumento a Cristoforo Colombo a Detroit, con l'abbattimento del monumento a Thomas Jefferson a Portland, con la rimozione del monumento a Juan de Oñate a Rio Arriba County, con la rimozione del monumento a Cristoforo Colombo a San Francisco, con l'abbattimento del monumento a George Washington a Portland, con l'abbattimento dei monumenti a Junipero Serra, Francis Scott Key e Ulysses S. Grant a San Francisco, con la rimozione del monumento a Theodore Roosevelt a New York, con la rimozione del monumento a Cristoforo Colombo a New Haven e con la rimozione del monumento a Abraham Lincoln a Boston.

In Nuova Zelanda si comincia il 12 giugno 2020 con la rimozione del monumento a John Hamilton a Hamilton.

Alle Nazioni Unite si comincia il 17 giugno 2020 con l'Alto commissario per i diritti umani Michelle Bachelet che, durante il “Dibattito urgente sulle attuali violazioni dei diritti umani di ispirazione razziale, razzismo sistemico, brutalità della polizia e violenza contro la protesta pacifica” nell’ambito della 43ma sessione del Consiglio per i diritti umani, dichiara che […] dobbiamo anche fare ammenda per secoli di violenza e discriminazione, anche attraverso scuse formali, processi di verità e riconciliazione e riparazioni in varie forme […].

Nell'Unione Europea si comincia il 19 giugno 2020 con il Parlamento Europeo che approva con 493 voti a favore, 104 contro e 67 astenuti la risoluzione P9_TA(2020)0173 su “Le proteste antirazzismo a seguito della morte di George Floyd” che al punto 14 […] chiede alle istituzioni dell'UE e agli Stati membri di riconoscere ufficialmente le ingiustizie e i crimini contro l'umanità che in passato sono stati commessi nei confronti delle persone nere, di colore e Rom; dichiara che la schiavitù costituisce un reato contro l'umanità e chiede che la data del 2 dicembre sia designata come la Giornata europea di commemorazione dell'abolizione della tratta degli schiavi; incoraggia gli Stati membri a inserire nei loro programmi didattici la storia delle persone nere, delle persone di colore e dei Rom […].

In Giamaica si comincia il 26 giugno 2020 con la sospensione dell'utilizzo delle insegne dell'Ordine di San Michele e San Giorgio da parte del Governatore generale.

In Senegal si comincia il 27 giugno 2020 con il cambiamento di nome a piazza dell'Europa a Gorée.

In Nigeria si comincia il 30 giugno 2020 con il cambiamento di nome a tutti i siti e monumenti coloniali a Lagos.

Colonialism Reparation si rallegra della caduta dei simboli coloniali in tante città del mondo e invita tutte le altre città dove purtroppo dei simboli coloniali sono ancora presenti (come nel Regno Unito, in Francia, in Italia, in Belgio, in Costa d'Avorio, in Uganda, in Namibia, ecc.) a seguire il loro esempio.