L'apartheid in Sudafrica è iniziato nella seconda metà degli anni quaranta del secolo scorso con la vittoria elettorale del Partito Nazionale ed è finito nella prima metà degli anni novanta con le riforme avviate dal Presidente Frederik Willem de Klerk e ultimate dal Presidente Nelson Mandela.

Nel 1995, con il decreto presidenziale 34/95 (Promozione dell'unità nazionale e della riconciliazione), viene istituita la Commissione per la verità e la riconciliazione, un tribunale straordinario con l'obiettivo di promuovere l'unità nazionale e la riconciliazione in uno spirito di comprensione che trascenda i conflitti e le divisioni del passato.

La Commissione per la verità e la riconciliazione ha diversificato la propria azione attraverso tre comitati:
- il Comitato sulle violazioni dei diritti umani, con il compito di accertare le violazioni dei diritti umani compiute tra il 1960 e il 1994;
- il Comitato per l'amnistia, con il compito di concedere l'amnistia ai colpevoli degli abusi che si potevano considerare politicamente motivati e proporzionati e che erano confessati in modo completo;
- il Comitato per il risarcimento e la riabilitazione, con il compito di proporre adeguate misure di risarcimento e riabilitazione per le vittime.

Il Rapporto finale è stato reso pubblico nel 1998, ma dato che il Comitato per l'amnistia ha continuato ad operare ancora per alcuni anni il Rapporto conclusivo è stato reso pubblico nel 2003.

Per approfondimenti:

Sito web ufficiale della Commissione per la verità e la riconciliazione

Campagna svizzera Debito dell'apartheid e risarcimenti

Apartheid: «La Svizzera riconosca la sua parte di responsabilità»

Sul processo “Verità e Riconciliazione” in Sudafrica per uscire dalle violenze dell’apartheid

Desmond Tutu e l’esperienza della Commissione Sudafricana per la verità e la riconciliazione