[Riparazione del colonialismo] Newsletter 01/16

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Focus su ...

Giappone - Corea del Sud

Il 10 agosto 2010 il Primo ministro Naoto Kan, in occasione del centenario dell'annessione coloniale della Corea da parte del Giappone, ha espresso alla Corea del Sud [...] ancora una volta il proprio profondo rimorso e le proprie sincere scuse per i tremendi danni e sofferenze causati dal dominio coloniale. [...]

Nonostante il governo giapponese abbia già chiesto scusa più volte alla Corea del Sud, questa volta le scuse sembrano essere più sincere. Per la prima volta il Primo ministro ha ammesso che il dominio coloniale era stato imposto contro la volontà del popolo coreano, ha promesso la restituzione dei Protocolli reali della dinastia Joseon e nessun esponente del governo ha partecipato il 15 agosto 2010 alla commemorazione dei caduti al Santuario Yasukuni, dove sono commemorati anche molti criminali di guerra.

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Riparazione

del colonialismo

 
 

Rhodes Must Fall

 

Il 9 aprile 2015, dopo un mese di proteste del movimento Rhodes Must Fall e a seguito del voto favorevole del Consiglio dell'Università di Città del Capo in Sudafrica, la statua del colonialista Cecil Rhodes è stata rimossa temporaneamente in attesa della rimozione definitiva. Le proteste sono poi continuate portando alla internalizzazione dei lavoratori universitari precedentemente esternalizzati.

In questi mesi sempre in Sudafrica il movimento Open Stellenbosch si sta muovendo all'Università di Stellenbosch per l'inglese come lingua primaria al posto dell'afrikaans e l'internalizzazione dei lavoratori, il Rhodes Student Representative Council dell'Università di Grahamstown ha ottenuto che il Consiglio dell'Università Rhodes di Grahamstown approvasse la discussione per cambiarne il nome e il movimento #feesmustfall, iniziato all'Università Witwatersrand di Johannesburg e diffusosi nelle altre Università, ha ottenuto l'azzeramento dell'aumento delle tasse universitarie per il nuovo anno.

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La fine dell'Impero

... "Non sbagliatevi: qualsiasi cosa Washington possa volere, la Cina è in effetti la potenza emergente in Eurasia e un magnete economico smisurato. Da Londra a Berlino ci sono segni nella UE che, nonostante così tanti decenni di fedeltà transatlantica, c’è anche qualcosa di troppo attraente per essere ignorato in ciò che la Cina ha da offrire. C’è già una spinta verso la configurazione di un’economia digitale di livello europeo strettamente collegata alla Cina. Lo scopo sarebbe uno spazio economico digitalmente integrato, in stile Rifkin, che copra l’Eurasia, che a sua volta sarebbe un mattone della terza rivoluzione industriale post carbonio."...

Da "Saranno gli scacchi, e non le corazzate, il gioco del futuro in Eurasia?" di Pepe Escobar.

 
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