Alla creazione delle Nazioni Unite nel 1945, settecentocinquanta milioni di persone, ossia circa un terzo della popolazione mondiale, viveva in territori che non erano autonomi e che dipendevano dalle potenze coloniali.

Da allora più di ottanta nazioni i cui popoli vivevano sotto il dominio coloniale hanno aderito alle Nazioni Unite come stati sovrani e indipendenti, ma rimangono oggi sedici territori non autonomi. Una decina sono ancora colonizzati dal Regno Unito, tre dagli Stati Uniti ed uno rispettivamente da Francia, Marocco e Nuova Zelanda.

Le isole Falkland/Malvinas, situate a circa 500 Km dalla coste argentine e circa 12.300 Km dalle coste britanniche, sono una colonia dal 1833, periodo in cui furono deportati gli abitanti argentini e da allora sono popolate quasi interamente da cittadini britannici. Il Regno Unito propone un referendum in cui venga chiesto loro di scegliere se vogliono essere sudditi inglesi o cittadini argentini, mentre l'Argentina afferma che le isole sono parte integrante del proprio territorio nazionale e quindi non importa chi le abita.

Il 14 giugno 2012 la Presidente argentina Christina Fernández de Kirchner è intervenuta alla riunione del Comitato speciale sulla decolonizzazione delle Nazioni Unite rinnovando la disponibilità argentina all'apertura di un negoziato e chiedendo che il Regno Unito faccia altrettanto, come richiesto da una decina di risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e da una trentina di risoluzioni del Comitato stesso.

Colonialism Reparation appoggia la richiesta del Governo argentino che il Regno Unito rispetti le risoluzioni delle Nazioni Unite e apra un negoziato sul territorio delle isole Falkland/Malvinas e sugli altri nove territori da lui ancora colonizzati (Anguilla, Bermuda, Isole Vergini Britanniche, Isole Cayman, Montserrat, Sant'Elena, Isole Turks e Caicos, Gibilterra e Pitcairn).